Dante e Virgilio sono all’interno della città di Dite, che racchiude la parte più bassa dell’Inferno.

E io: «Maestro, quai son quelle genti
che, seppellite dentro da quell’arche,
si fan sentir coi sospiri dolenti?».
Ed elli a me: «Qui son li eresiarche
con lor seguaci, d’ogne setta, e molto
più che non credi son le tombe carche.
Simile qui con simile è sepolto,
e i monimenti son più e men caldi».
E poi ch’a la man destra si fu vòlto, 132
passammo tra i martiri e li alti spaldi.

PASSO DELLA COMMEDIA : Inf. 9, 124-133

Una landa ricoperta di sepolcri, aperti e pieni di fiamme, si para dinanzi a Dante e Virgilio. Gli eretici trascorrono l’eternità sepolti in queste arche infuocate, raggruppati a seconda dell’eresia commessa.

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Le miniature mostrano Virgilio e Dante davanti a Farinata degli Uberti, che si erge nel suo sepolcro e, dietro di lui, Cavalcante si affaccia dal sepolcro centrale. - Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 40.7, cc. 20v-21r.

Uno dei dannati si leva in piedi e, riconosciuta la parlata fiorentina di Dante, lo chiama. È Farinata degli Uberti, fiorentino di nobile famiglia di parte ghibellina. Con fare altezzoso, Farinata interroga Dante sui suoi antenati - guelfi e, dunque, suoi avversari - e profetizza al poeta che sarà esiliato da Firenze insieme ai guelfi bianchi.

Il confronto tra Dante e Farinata è interrotto dall’intervento di Cavalcante de’ Cavalcanti. Cavalcante si sporge esitante dal sepolcro e riconosce in Dante l’amico del proprio figlio Guido. Egli interroga il poeta sul perché Guido non faccia il viaggio infernale con lui. Una risposta poco accorta di Dante viene interpretata frettolosamente da Cavalcante come segno dell’avvenuta morte del figlio. Sconfortato, egli si lascia ricadere nel proprio sarcofago.

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Testo della canzone di Guido Cavalcanti Donna me prega perch’io voglio dire, con la traduzione inglese di Charles Lyell. - The Lyrical Poems of Dante Alighieri, Including the Poems of the Vita Nuova and Convito. Translated by Charles Lyell, London, Smith, 1845, p. 44. McGill Rare Books and Special Collections, PQ4315.52 L8 1845.

E io a lui: «Da me stesso non vegno:
colui ch’attende là, per qui mi mena
forse cui Guido vostro ebbe a disdegno».
Le sue parole e ’l modo de la pena
m’avean di costui già letto il nome;
però fu la risposta così piena.
Di subito drizzato gridò: «Come?
dicesti “elli ebbe”? non viv’elli ancora?
non fiere li occhi suoi lo dolce lume?».

PASSO DELLA COMMEDIA: Inf. 10, 61-69

Dante e Virgilio attraversano la valle fino a una scarpata. Dal basso giunge un puzzo rivoltante, perciò i viandanti si fermano per abituarsi all’odore.

Approfittando della sosta, Virgilio spiega a Dante la struttura del basso Inferno. Oltre il burrone, nel cerchio successivo li attendono i violenti, divisi in tre gironi. Ancora più in basso, l’ottavo cerchio ospita coloro che fecero peccati di frode contro persone con cui non avevano particolari legami: essi sono distribuiti in dieci sottosezioni, le bolge, a seconda del tipo di frode commessa. Infine, il cerchio più basso dell’Inferno ospita coloro che commisero frode contro chi si fidava di loro: sono i traditori, distribuiti intorno al gigantesco Lucifero.