Il Plut. 40.15 è un manoscritto composito. La prima sezione è formata dalle cc. 1-78 e la sua produzione è localizzabile in ambito fiorentino nel secondo quarto del XIV secolo. La c. 78 si compone di uno stralcio antico a cui è stata incollata una carta pergamenacea moderna, su cui un copista più tardo ha cominciato a copiare il testo restante della Commedia, che si conclude nella seconda sezione del manoscritto, alle cc. 78-106. La seconda sezione è stata aggiunta per colmare la lacuna creatasi dopo la c. 78. Nulla porta a pensare, difatti, che il manoscritto non fosse completo in origine.
I due copisti che lavorano alla sezione antica del codice trascrivono la Commedia su due colonne, con le iniziali di terzina sporgenti. La tipologia libraria è quella dei “Dante del Cento”. Tradizione vuole che un copista solo avesse trascritto cento manoscritti della Commedia e che, con il profitto ottenuto dal lavoro, avrebbe fatto sposare tutte le sue figlie. La grande maggioranza dei “Dante del Cento” sono stati più probabilmente prodotti da una stessa officina di copia, attiva a Firenze verso la metà del XIV secolo e che realizzò una serie di codici simili per formato, impaginazione, scrittura e decorazione.
Rispetto alla decorazione essenziale della Commedia – un’iniziale miniata a segnalare l’incipit di ogni cantica -, il Plut. 40.15 propone un progetto decorativo ricco ed elaborato, con iniziali istoriate che si allungano in fregi marginali e un certo numero di vignette per ogni canto. Molto poco di tutto ciò è stato effettivamente realizzato o portato a termine: gli ultimi tocchi di colore non vanno oltre c. 8v, i disegni preparatori non oltre c. 13r. Le miniature presentano diversi livelli di completamento e, anche quando terminate, risultato purtroppo piuttosto danneggiate dall’usura.
Il manoscritto dovrebbe corrispondere a un item dell’inventario del 1589 della Biblioteca Medicea Laurenziana, ed esser dunque già a quella data parte del patrimonio dell’istituzione.
Contenuto:
- 1r-36v: Inferno;
- 37r-72v: Purgatorio;
- 73r-106r: Paradiso.
Digitalizzazione 1: http://mss.bmlonline.it/s.aspx?Id=AWOIeZtrI1A4r7GxMHqc&c=Aliud%20exemplar%20[Dantis%20Comoedia]#/book
Digitalizzazione 2: http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Ateca.bmlonline.it%3A21%3AXXXX%3APlutei%3AIT%253AFI0100_Plutei_40.15&mode=all&teca=Laurenziana+-+FI
Scheda Manus: https://manus.iccu.sbn.it/opac_SchedaScheda.php?ID=244603
Scheda Dante Illuminated Project: http://www.dante.unina.it/ms/244603
Datazione: secondo quarto del XIV secolo.
Localizzazione: Firenze.
Descrizione materiale
Supporto: membranaceo.
Carte: I + 106 + I’.
Dimensioni: 347 x 222 mm.
Fascicolazione: prima sezione: 1-48, 64, 6-98, 104, 116; seconda sezione: 12-1410.
Scrittura: bastarda su base cancelleresca per la prima sezione; “imitazione ottocentesca di una scrittura umanistica del XV secolo” per la seconda (Bertelli 2016, 334).
Rilegatura: medicea, in pelle con cantonali in metallo e quattro nervi sul dorso.
Decorazione: La decorazione prevista è ricca ed elaborata, ma è assente nella gran parte del manoscritto. Il progetto originario si ricostruisce sulla base degli spazi bianchi nell’impaginazione e delle poche miniature previste nelle prime 13 carte. Un’iniziale istoriata dovrebbe aprire ogni canto, alte 10 righe di testo con fregi che si allungo nei margini della carta. Per i primi 13 canti dell’Inferno sono state previste e iniziate da zero a tre vignette per canto, nel marine inferiore della pagina. Alle miniature completate, ma significativamente danneggiate dal tempo, se ne accompagnano alcune rimaste allo stadio di disegni preparatorie e altre colorate solo in parte.
Bibliografia: Bertelli, Sandro. 2016. La tradizione della «Commedia» dai manoscritti al testo. II. I codici trecenteschi (oltre l’antica vulgata) conservati a Firenze. Firenze: Olschki.
Autore della scheda e data: Alessio Marziali Peretti, 20/08/2021.